Il pavimento vinilico eterogeneo di nuova generazione, chiamato LVT (Luxury Vinyl Tile), è invece la vera novità del mercato, in quanto i vari strati di cui è composto sono legati tramite pressatura statica. Questo peculiare processo industriale, a differenza della calandratura, consente di raggiungere un prodotto notevolmente più strutturato che rende, allo stesso tempo, estremamente reali i decori superficiali (effetti legno, pietra e metallo) ed enormemente resistente l’intero prodotto.
Questo prodotto può presentarsi con supporto flessibile o con supporto rigido (chiamato SPC). La differenza tra queste due tipologie è proprio la rigidità, che nell’SPC è data dalla sua anima in PVC rigido. Per diventare prodotto finito, infatti, alla mescola del pavimento in LVT si aggiungono stabilizzanti e plastificanti che conferiscono elasticità e flessibilità mentre al pavimento in SPC (Stone Polymer Composite) presente un supporto formato comunemente per il 60% da carbonato di calcio, polivinilcloruro e plastificanti.